Col cuore in gola, sul prestigioso palco del premio papa Hemingway di Caorle, a presentare “Tutte le donne del presidente”, di fronte a un pubblico attento e numerosissimo. Temevo di non farcela: improvvisamente, la mia mamma-bis, Angiola, era appena tornata a riabbracciare il suo Renino. Ma sentivo che stava lì, ne ero certa. Ed entrambi mi hanno dato la forza, in una serata unica, accanto al mio mitico co-autore Pino Scaccia, all’imam siriano Nader Akkad e alla giornalista Micalela Zucconi. Ciao nonna di Silvia, continuerò a baciarti nei sogni, là dove le nostre anime si incontreranno ancora. (Anna Raviglione)
Luglio è il mese di Ernest Hemingway perché a luglio è nato (1899) e a luglio è morto (1961). Nobel e premio Pulitzer, eroe e cacciatore, non può che essere un riferimento importante per chi ha dentro il sacro fuoco della scrittura, un mito. Potete immaginare dunque l’emozione per aver visitato nei giorni scorsi la sua casa di caccia a San Gaetano, nella laguna di Caorle. Sono andato in quel villaggio “di là del fiume, tra gli alberi” quasi come in pellegrinaggio. Mi è parso di vederlo, tra le barche e mille cimeli, mi sono seduto accanto come un bambino che ascolta le favole. E mi sono sentito più ricco, ma anche più piccolo di fronte a quella macchina da scrivere e a quella fotocamera. (Pino Scaccia)
Emozioni uniche, fortissime. Anche il secondo volume sta prendendo il volo, dopo il lungo periodo del lockdown. E le prime tappe di questo nuovo volo sono state davvero speciali. In attesa di nuovi decolli che già ci aspettano…
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